Come viene calcolato il costo di un servizio fotografico professionale
Come per ogni acquisto di bene o servizio, uno dei fattori principali di cui il consumatore finale tiene conto è senza dubbio il prezzo.
Ma come si calcola la tariffa di un servizio fotografico? Come fa il professionista a “fare il prezzo”?
Qui di seguito provo ad elencare alcuni spunti per capire che cosa c’è dietro ad un preventivo.
Innanzi tutto il fotografo professionista deve tenere conto sia delle ore lavorate durante la data stessa dell’evento, che di quelle che verranno impiegate dopo ovvero durante la fase di editing. Per questo motivo, per alcuni tipi di servizi fotografici può essere determinante anche il numero delle fotografie consegnate: il lavoro del fotografo non si esaurisce solo nello scattare, ma continua ben oltre a questo momento, perché lo sviluppo comporta prima un’accurata scelta delle foto migliori e dopo il processo di post-produzione per rendere le immagini omogenee e senza difetti.
Altro punto fondamentale sono i costi dell’attrezzatura: non solo macchine, obiettivi e flash ad alte prestazioni ma anche i computer, le licenze per l’utilizzo dei software, i programmi di editing, i sistemi di archiviazione e conservazione dei file.
Se il fotografo ha uno studio ci sono da tener presente tutti i costi fissi di affitto e consumi, ma anche i costi per il pagamento di eventuali assistenti e collaboratori, oltre che di quelli sostenuti per pubblicità e marketing.
Tenendo poi presente che si tratta di un lavoro che ha che fare con l’arte e con l’artigianalità, si tenga conto anche di tutti gli investimenti che il professionista fa in formazione, che non sono solo corsi di aggiornamento e workshop, ma anche acquisto di libri, incontri con altri professionisti, visita di mostre e viaggi formativi.
Alcuni fotografi sostengono le spese annuali per l’iscrizione agli albi professionali o associazioni di categoria e poi – ultimo e non ultimo – un professionista con regolare partita IVA o titolare di ditta individuale è tenuto a pagare una tassa sul fatturato, e questo incide non poco sul suo guadagno netto.
Questi insomma sono gli aspetti più tecnici di cui qualche volta l’utente che chiede un preventivo per un servizio fotografico non tiene conto.
Ma c’è un’altra cosa che vorrei aggiungere: affidarsi ad un professionista significa anche acquistare qualità, esperienza e conoscenza del mestiere. Non è poca cosa se si pensa che, nell’esempio del matrimonio, avere la capacità di lavorare senza sosta per 8, 10 anche 12 ore di fila mantenendo sempre un ritmo costante e senza mai perdere uno scatto, è qualcosa che si impara solo con anni di lavoro.
Per un fotografo scattare è “l’ultima” parte del lavoro: prima viene la formazione, la ricerca, la curiosità, l’imparare un mestiere lasciandosi ispirare ed influenzare da ogni forma d’arte, mantenere uno standard qualitativo alto e migliorandosi giorno dopo giorno.
Questo, secondo me, è qualcosa che ha un valore inestimabile e che distingue senza indugio un professionista vero da un semplice amatore che, sicuramente, proporrà il suo lavoro per metà del prezzo.