Una cartolina da Venezia
Come sappiamo oggi a Venezia i turisti sono pochissimi: in queste settimane, che già sarebbero di bassa stagione, se si incrocia un visitatore straniero quasi si ha la sensazione di aver appena visto un marziano.
Eppure continuo a fare alcuni servizi fotografici a coppie e famiglie che vengono a visitare la città e mi chiedono di immortalare per loro il ricordo di questa esperienza, fissare in immagini un momento, direi, di strana felicità.
Quando faccio questi servizi mi rendo conto di quanto le persone abbiano bisogno di un’ora di spensieratezza, di togliersi la mascherina anche solo per il momento della foto, per poter fingere per un istante che tutti i problemi, le paure, le incertezze verso il futuro non esistano.
Le persone mi contattano chiedendomi un servizio fotografico per ricordare il viaggio, per raccontare, anche a chi è dovuto rimanere a casa, un’esperienza che ha qualcosa di unico: visitare una città bellissima svuotata da una pandemia, assaporarne l’essenza, leggerne una pagina nuova ed inedita.
Le foto che sto producendo in questo periodo mi sembrano diverse dal solito, anche se i palazzi e i monumenti sono sempre al loro posto, le immagini stanno assumendo un significato diverso. Forse si è aggiunto l’incarico di testimoniare tutto questo.